Ali che cambiano forma: Leonardo realizza il morphing alare
Ali che cambiano forma: Leonardo realizza il morphing alare
di Stefano Mascioni
È il sogno di ogni progettista, ma anche di ogni pilota. Modificare in volo la forma dell’ala per cambiarne resistenza, efficienza e portanza riducendo consumi e aumentando le prestazioni. Sembrava una sfida da film di fantascienza, degna di Guerre Stellari, ora il gruppo Leonardo, fiore all’occhiello dell’industria aeronautica italiana, l’ha realizzata.
Poche ore fa, presso l’aeroporto di Torino Caselle, è andato in volo il C-27J Flying Test Bed, dimostratore tecnologico del programma europeo Clean Sky 2, epilogo del ciclo di sviluppo tecnologico avviato 10 anni fa in ambito europeo con il coordinamento di Leonardo ed il coinvolgimento di una straordinaria filiera nazionale integrata con un gruppo europeo di oltre 100 partner tra PMI, Centri di Ricerca, Università ed Industrie.
I voli di Caselle consentiranno di validare le soluzioni progettate dagli ingegneri di Leonardo, a Torino e Pomigliano d’Arco, in grado di contribuire in misura significativa alla riduzione dei consumi e quindi dell’impatto ambientale degli aerei di domani.
Leonardo ha modificato un C-27J Spartan per sperimentare configurazioni alari innovative dotate di particolari superfici mobili – Innovative Wingtip e Morphing Winglet – capaci di cambiare forma durante il volo tramite sistemi digitali e tecnologia attiva ed adattiva.
Tip alari e winglet morphing
La movimentazione di queste particolari superfici avviene grazie ad avanzati attuatori elettromeccanici con unità locali di controllo digitale ed un flight control computer centrale che, a bordo del velivolo, agisce da supervisore verificando e regolando in tempo reale le prestazioni del sistema attivo di controllo e distribuzione del carico aerodinamico (Load Control & Alleviation) per ottimizzare l’assetto del velivolo, le prestazioni ed i consumi di combustibile nelle varie fasi del volo.
La WingTip è equipaggiata con una parte mobile di circa 80 centimetri capace di compiere una rotazione massima di 30 gradi (+15, -15 ), mentre la WingLet è una aletta d’estremità verticale con altezza di circa 1 metro ed è composta da due parti mobili indipendenti, ciascuna con rotazione massima compresa tra +5 gradi e -15 gradi. Potremmo essere di fronte ad una vera e propria svolta, una tecnologia strategica per vincere la sfida della sostenibilità.
La disponibilità dei dati sperimentali rappresenterà un asset tecnologico strategico anche per il potenziale che potrà esprimere nell’addestramento di algoritmi di intelligenza artificiale per il controllo del volo e la maturazione di futuri sistemi digitali ad elevata affidabilità e crescenti livelli di autonomia per ottimizzare le prestazioni e le caratteristiche dei futuri velivoli in ogni fase del volo, riducendo pesi, consumi di combustibile e costi nell’intero ciclo di vita.